Risarcimento per malasanità a chi rivolgersi
Come ottenere giustizia in caso malasanità? Risarcimento per malasanità a chi rivolgersi? Quando parte la prescrizione? Tutto ciò che c’è da sapere sulla malasanità denuncia.
Quando si parla di “errore medico”, molte preoccupazioni incombono. Prima tra tutte è capire come ottenere giustizia, poi come denunciare un caso di malasanità ed infine in quanto tempo poter agire. A causa di un comportamento imprudente o negligente, un paziente può trovarsi a vivere una situazione al quanto spiacevole. Per questo, per ottenere risarcimento malasanità a chi rivolgersi? Uno Studio Legale specializzato in risarcimento danni per malasanità metterà al primo posto la giustizia per i pazienti, innocenti vittime di comportamenti negligenti di medici e personale sanitario.
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Risarcimento per malasanità a chi rivolgersi e come denunciare malasanità?
Prima di comprendere come ottenere un risarcimento per malasanità a chi rivolgersi, comprendiamo chi può esser denunciato e come querelare o denunciare malasanità.
Innanzitutto, gli errori medici possono essere commessi da diversi tipi di medici, come: Medico di base, Medico Generico, Primario, Chirurgo, Dirigente medico, Infermiere, Guardia medica e Personale paramedico.
Questi si possono denunciare in due forme, in forma scritta e orale. Nella forma di denuncia per malasanità scritta, l’atto deve essere sottoscritto dal denunciante o da chi ne tiene la procura legale; mentre nella forma orale, l’Ufficiale di P.G. o il Pubblico Ministero raccoglie la denuncia e ne redigerà il verbale. Per la querela invece, la persona offesa dovrà fare espressa richiesta contro il Medico colpevole di malasanità. Inoltre, sia in caso di denuncia che di querela, la persona offesa dal reato deve sempre: chiedere di essere avvisata in caso di archiviazione; opporsi all’eventuale definizione del procedimento; indicare il luogo dove intenda ricevere le notificazioni e nominare un avvocato di fiducia.
È bene sapere però che, prima di poter andare avanti e presentare denuncia, bisogna verificare se vi siano tutti i presupposti per denunciare; individuare i soggetti responsabili; verificare e quantificare il danno subito.
Malasanità a chi rivolgersi – tempistiche per ottenere risarcimento e prescrizione
Quando si tratta di intraprendere una pratica legale, bisogna capire che è comunque un lavoro molto intenso, soprattutto nei casi in cui si voglia querelare o denunciare casi di malasanità. La lentezza patologica dei processi, terrorizza chi intraprende questa strada, senza dimenticare che per molti i medici sono “esseri intoccabili”, quindi sembra una battaglia contro i mulini a vento. Eppure, nonostante tutto, non bisogna mai demordere per ottenere giustizia!
È lecito chiedersi se ne valga la pena, come è lecito dare due risposte differenti e chiare. Umanamente si, denunciare casi di malasanità è sempre la scelta migliore. Nulla deve essere lasciato al caso, la vita dei pazienti è importante, tutti meritiamo giustizia. Ma se dovessimo valutarla sotto altri punti di vista, quali quelli tempistici, allora c’è da rifletterci. Oltre alla lentezza dei processi e quindi della stessa giustizia, spesso si commettono gravi errori che pregiudicano le nostre speranze di poter ottenere un buon risultato. Difatti sforando le suddette tempistiche, non si potrà più procedere causa prescrizione. Per questo è bene sapere che, se si vuole denunciare o querelare, i tempi sono:
- per la denuncia, in caso di omicidio colposo, non esistono scadenze da rispettare; salvo gli effetti dell’eventuale prescrizione del reato;
- per la qualora, nei casi dove vi siano state solo lesioni personali, questa dovrà essere presentata entro tre mesi dal giorno in cui si ha avuto notizia del reato.
Per quanto riguarda la presentazione della domanda di risarcimento danni, bisogna osservare quanto segue, ovvero:
- responsabilità della Struttura Sanitaria, il risarcimento può essere esercitato entro 10 anni;
- responsabilità del Medico scelto dal paziente, sempre 10 anni;
- responsabilità del Sanitario non scelto dal paziente, entro 5 anni.
Dato che la prescrizione vale anche in caso di morte del paziente, il diritto al risarcimento può esser fatto valere dai familiari in qualità di eredi (iure hereditatis), e questo si prescrive in 10 anni; mentre quello fatto valere dai congiunti (iure proprio), il termine della prescrizione è di 5 anni, ma laddove si potesse invocare il comma 3 dell’articolo 2947 c.c., la prescrizione è di almeno 6 anni.
I suddetti termini di tempo entro i quali il paziente può chiedere risarcimento, decorrono dal momento in cui ha la “consapevolezza” dell’errore subito. Per tale, se l’errore fosse stato commesso quindici anni prima, ma solo ora il paziente ha potuto identificarne le conseguenze dell’errore, sarà da questo momento che decorreranno gli anni per poter richiedere un risarcimento.